Nel corso dell’evento RES ECM targato Italian Medical Research e intitolato – Comprehensive Approach To Squamous Cell Carcinoma Of The Head and Neck: From Biology To Clinic – che si è svolto presso il Grand Hotel Capodimonte di Napoli, numerosi professionisti del settore hanno rilasciato interessanti dichiarazioni.
Tra questi, il Prof. Michele Caraglia – Dirigente medico UOC di “Diagnostica Citometrica e Mutazionale” – A.O.U. Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.
Il carcinoma a cellule squamose (SCC) della pelle, o carcinoma spinocellulare, è la seconda forma più comune di cancro della pelle. Questo tipo di tumore è caratterizzato da una crescita anomala e accelerata delle cellule squamose. Se individuata precocemente, la maggior parte degli SCC è curabile.
Gli SCC della pelle sono noti anche come carcinomi cutanei a cellule squamose(SCC). L’aggiunta della parola “cutaneo” lo identifica come un cancro della pelle e lo differenzia dai tumori a cellule squamose che possono insorgere all’interno del corpo, in luoghi come la bocca, la gola o i polmoni.
I carcinomi a cellule squamose possono apparire come chiazze rosse squamose, piaghe aperte, pelle ruvida, ispessita o simile a una verruca o escrescenze in rilievo con una depressione centrale. A volte, gli SCC possono formare croste superficiali, prudere o sanguinare. Le lesioni insorgono per la maggior parte in zone del corpo esposte al sole.