Vincenzo Faraone, Responsabile PICC Team A.O.R.N. “A. Cardarelli” Napoli, risponde ad alcune domande sul posizionamento Ecoguidato di un PICC
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1. Cosa è il PICC? Il PICC è un catetere venoso centrale stabile e sicuro Qual è la funzione del PICC? Il PICC viene posizionato per tutelare il patrimonio venoso periferico delle braccia del paziente e per somministrare tutta la terapia endovenosa in sicurezza senza complicanze.
2. Come avviene il posizionamento di un PICC? Viene posizionato solo da personale esperto,( medici o infermieri), seguendo scrupolosamente una procedura sicura codificata in ambiente dedicato o in alcuni casi particolari anche a letto del paziente quando quest’ultimo non può recarsi in ambulatorio.
3. Quanto tempo occorre per il posizionamento (Ecoguidato) di un PICC? La procedura di impianto, priva di complicanze, dura circa 15 minuti, ma è molto importante informare bene prima il paziente cosa gli verrà fatto, ottenere il consenso scritto del paziente stesso e dopo l’impianto spiegare bene le manovre corrette di gestione, per cui contemplando tutto ciò, il Paziente resta in ambulatorio circa 30 minuti.
4. C’è bisogno di una preparazione (antibiotici anestetici)? La procedura viene eseguita somministrando un po’ di anestetico locale sulla zona interessata, il paziente può assumere regolarmente eventuale terapia medica personale, non necessita di digiuno, non necessita di terapia antibiotica post procedura.
5. Dopo l’applicazione cosa deve fare il paziente? Nulla di particolare, per le 24 ore successive evitare di sforzare particolarmente l’arto.
6. Cosa significa lavaggio del PICC? Per garantire il corretto funzionamento e la durata necessaria priva di complicanze, il PICC ha bisogno di una manutenzione settimanale che deve essere eseguita da personale esperto, eseguita sterilmente seguendo scrupolosamente le raccomandazioni delle linee guida o di procedure Aziendali aggiornate. La manutenzione consiste nel lavaggio con soluzione fisiologica prima e dopo ogni utilizzo e della medicazione settimanale.
7. Come viene tolto il PICC? La rimozione del PICC di solito è indolore e molto veloce, la procedura cambia in relazione al sistema di fissaggio utilizzato dall’operatore in fase di impianto, può essere eseguita in qualsiasi contesto, preferibilmente da personale esperto.
8. È proprio necessario il PICC? Per la somministrazione endovenosa di chemioterapia o di farmaci con particolari caratteristiche che creano danni alle vene periferiche del paziente è assolutamente necessario.
9. Ci sono alternative al PICC? Ci sono delle alternative come ad esempio il PORT o il CICC tunnellizzato, hanno tutti la stessa destinazione d’uso del PICC, la scelta dell’uno verso l’altro fondamentalmente cambia in relazione alla durata della terapia endovenosa e dalla continuità o discontinuità di somministrazione di quest’ultima.
10. Perché viene posizionato il PICC anche se non è utilizzato subito? Qualsiasi tipo di accesso venoso centrale stabile può essere utilizzato subito dopo il posizionamento, è preferibile quando possibile posizionarlo non troppo tempo prima del primo utilizzo, talvolta e se possibile anche il giorno stesso della terapia.
11. Come si fa a capire il corretto posizionamento di un PICC? Il controllo del corretto posizionamento viene eseguito durante la procedura di impianto dall’operatore che la esegue, tuttavia è possibile, anche se raramente ed in seguito a condizioni cliniche particolari, che il PICC possa posizionarsi, per questo motivo la gestione e l’utilizzo nel tempo deve essere fatta da personale esperto, in quanto ci sono dei segni clinici che il paziente avverte in quei rari casi, che vengono condivisi con l’operatore, che a sua volta provvederà ad accertarsi del corretto posizionamento.
12. Quali possono essere le complicazioni dovute al PICC? Le complicanze all’impianto, dette precoci, fondamentalmente sono pari a zero se la procedura viene eseguita da personale esperto, ma eventualmente, tutte gestibili e non preoccupanti. Le complicanze post impianto, dette tardive, sono per il 90% prevenibili al 100% se il PICC viene utilizzato e gestito da personale esperto, in quanto il PICC è un dispositivo sicuro ma che non perdona alcun errore di utilizzo. L’altro 10% di complicanze, come per esempio la trombosi venosa profonda, non può essere prevenuta, ma tranquillamente gestita ove mai dovesse presentarsi e senza recare alcun danno al paziente, se non un po’ di sintomatologia locale, ma comunque senza pregiudicarne il percorso terapeutico. La cosa importante è che anche questa complicanza deve essere gestita da personale esperto.
13. Perché a volte i PICC si occludono o si spostano? Come detto in precedenza i PICC si occludono e si dislocano sempre per utilizzo sbagliato da parte degli operatori.
14. Cosa può fare il paziente o il caregiver per evitare complicazioni? Seguire scrupolosamente i consigli dell’operatore che l’ha impiantato ed affidarsi a personale esperto per tutto il tempo di permanenza del dispositivo. Mai improvvisazione ne autogestione.
14. Quali sintomi deve riferire il paziente e quali invece può ritenere non rilevanti da comunicare al medico? Siccome il paziente non è un esperto è consigliabile riferire al medico o all’infermiere ogni sintomo che compare, anche perché il PICC in assenza di complicanze è ben tollerato e privo di sintomi. È importante sottolineare che non esiste nessuna complicanza che deve portare il paziente a preoccuparsi o recarsi al pronto soccorso, niente panico ma appena possibile contattare il centro che lo ha impiantato o che lo gestisce.
15. Se il paziente ha flebite o vene fragili può ricevere un PICC? Il PICC può essere sempre posizionato in quanto vengono utilizzate vene profonde che non vengono mai sfruttate prima, quindi sempre integre.
16. In quali casi è sconsigliato il PICC? In rari casi. Elencarli sarebbe inutile in quanto condizioni cliniche particolari che vengono valutate preventivamente dal curante del paziente e dall’impiantatore prima della procedura facendo un’accurata anamnesi del paziente.
17. Quale è la differenza te PICC e PORT? Come già accennato prima, entrambi sono due cateteri venosi centrali. Vengono posizionati sia per la tutela dele vene delle braccia del paziente che per garantire l’appropriatezza di somministrazione della terapia endovenosa. La scelta di un device verso l’altro viene fatta dal curante e dall’impiantatore in relazione al percorso terapeutico, tempo di somministrazione, tenore di vita, coomorbidita’ e disponibilità di vene idonee del paziente.
Vedi il video: Posizionamento di un PICC